Gli ETF, acronimo di Exchange Traded Fund, sono una modalità di investimento che si lega in maniera molto forte ad un determinato indice e ne replica l’andamento. Ad esempio, gli ETF legati alla Borsa Italiana seguono le fortune e le sfortune della nostra borsa, in maniera praticamente costante.
L’ETF si caratterizza per la grande liquidità dello strumento messo a disposizione, grazie al fatto che essi godono delle caratteristiche e dei punti di forza di due strumenti molto diffusi tra gli investitori, ovvero i fondi comuni di investimento ed i titoli azionari. Esattamente come quest’ultimi, ma a differenza dei primi, gli ETF sono scambiati in maniera continuativa e per questo sono molto apprezzati dagli investitori che decidono di rischiare in maniera superiore alla media potendo però contare, di conseguenza, su un rendimento migliore del classico.
Considerando inoltre che il minimo importo che si può acquistare di questi fondi è pari ad un’azione, ecco come si rivelano accessibili anche ai piccoli investitori.
La gestione del fondo, come detto in apertura, è passiva, il che significa che tutto dipende dall’andamento della borsa. Al contrario dei fondi comuni di investimento, l’obiettivo ultimo degli ETF non è quello di fare meglio della borsa, bensì di dare uno strumento che si lega perfettamente ad essa. Ecco dunque che ci sono delle commissioni davvero basse e nessuna spesa per entrare e uscire dal fondo stesso.
Gli ETF sono rischiosi?
Lo sono nella maniera in cui la borsa cui sono legati scende e perde valore. Se il mercato è in salita, sono un eccellente fonte di investimento (considerando anche i costi ridotti), mentre se scende (come è successo ad esempio alle borse appena dopo il Brexit) potrebbe portare ad una notevole perdita di denaro.
Detto questo, c’è anche da aggiungere che la società che emette gli ETF mantiene il denaro degli investitori su un conto differente da quello aziendale, il che dà la garanzia che, anche se la società stessa dovesse avere problemi economici, i fondi degli investitori sarebbero sempre al sicuro e possano essere recuperati.
Su cosa si può investire con gli ETF? Ci sono davvero varie scelte tra cui optare, come ad esempio gli indici obbligazionari o azionari (tra cui tutte le borse più famose del mondo), gli indici azionari di settore (automobili, tecnologici, ecc), quelli legati alle materie prime, alle società immobiliari e così via. Insomma, si tratta di un insieme di investimenti che permette di soddisfare le esigenze di ogni investitore, anche quello più esigente.
Prima di investire in ETF, è da tenere presente che il discorso tassazione è alquanto particolare nel nostro paese. Le plusvalenze (quando si guadagna più di quello che si investe) sono infatti considerate come dei redditi da capitale, mentre le minusvalenze (quando si vende ad un prezzo inferiore a quello di acquisto) come redditi diversi. Ne consegue non si possono compensare minusvalenze e plusvalenze, provocando di conseguenza un grande svantaggio da un punto di vista fiscale.
Per investire in ETF ci sono principalmente due strade: la prima è con un conto titoli, ovvero rivolgendosi al proprio istituto di credito, la seconda è con un broker che abbia un’offerta sufficientemente ampia da poter includere anche gli ETF.
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