Nel corso delle ultime ore, nonostante le novità in arrivo dalla politica estera (il colpo di stato in Turchia), i prezzi del greggio sono stati in gran parte stabili dato che gli investitori concentrano le loro scommesse sui dati di crescita favorevoli riportati dal Stati Uniti e dalla Cina più di recente e hanno respinto le preoccupazioni di un’interruzione delle forniture di petrolio dopo il già citato colpo di stato in Turchia durante il fine settimana, anche perché la situazione sempre essere tornata un po’ più calma.
Inutile dire che se la situazione in Turchia, legata al colpo di stato militare, dovessero tornare ad aggravarsi, la situazione potrebbe degenerare ed ostacolare il flusso di petrolio attraverso gli stretti turchi, un trasporto di cruciale e una via commerciale fondamentale.
Un altro fattore che pesa di recente sui prezzi del petrolio è l’aumento del numero di piattaforme petrolifere attive che scavano petrolio per gli Stati Uniti. Mentre il numero di impianti di perforazione rimane basso rispetto a due anni fa, il recente aumento suggerisce che i produttori sono disposti a investire nella nuova produzione a prezzi correnti.
In Cina, l’aumento delle scorte di combustibili raffinati va a sobbalzi dato che alcuni investitori si aspettano che la domanda di petrolio del paese possa diminuire nei prossimi mesi dato che la produzione interna di combustibili, come benzina e gasolio, supera di gran lunga la domanda.
Le previsioni dicono che la domanda cinese di benzina rallenterà rispetto al terzo trimestre e non è un caso che nel paese orientale le importazioni di greggio nel mese di giugno hanno toccato il valore basso da cinque mesi a questa parte, circa 7,5 milioni di barili al giorno.
Tenere controllati i prezzi del petrolio è una cosa importantissima per chi vuole investire, anche perché le opportunità sono interessanti.
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