L’OPEC ha superato il record di produzione di tutti i tempi del petrolio nello scorso mese di luglio, continuano a pompare senza sosta l’oro nero nonostante i prezzi bassi. Il cartello petrolifero ha prodotto poco più di 33,1 milioni di barili di petrolio al giorno nel mese di luglio, 46.400 barili in più rispetto a giugno. Si tratta di oltre un milione di barili in più al giorno rispetto a quanto è stato prodotto, in media, nel 2015, e ben 2 milioni in più in media rispetto al 2014.
Il cartello ha pompato greggio senza sosta per gli ultimi due anni al fine di difendere la propria quota di mercato, nonostante i prezzi del petrolio in netto calo. Ad oggi, l’Opec produce poco meno del 35% del greggio mondiale, un rialzo rispetto al 32,6% che era controllato nel mese di aprile del 2014.
L’Arabia Saudita è in testa al gruppo con una produzione di circa 10,5 milioni di barili al giorno nel mese di luglio. Iraq, Iran e gli Stati Arabi Uniti hanno anche aumentato la produzione il mese scorso, mentre Nigeria e Venezuela l’hanno diminuita (la produzione del paese sudamericano è scesa ulteriormente di 20.000 barili al giorno nel mese di luglio, colpendo un nuovo minimo da 13 anni).
Nel frattempo, l’offerta di petrolio non-OPEC continua a scendere. La produzione totale negli Stati Uniti dovrebbe scendere ad una media di 13,6 milioni di barili al giorno quest’anno, un calo di quasi il 3% rispetto al 2015. Molti produttori degli Stati Uniti sono stati colpiti duramente dal crollo dei prezzi del petrolio e il numero di piattaforme petrolifere del paese americano è sceso del 77% rispetto al suo picco nel dicembre 2014.
L’OPEC ha annunciato, intanto, di voler tenere una riunione non programmata alla fine del prossimo mese in Algeria, alla quale dovrebbe partecipare anche la Russia, il più grande produttore di petrolio al mondo non-OPEC, che ha chiesto di poter far parte della questione.
Tutto questo sta alimentando la speculazione che i principali produttori di petrolio potrebbero annunciare nuove regole per stabilizzare i prezzi del petrolio, che di recente sono scesi al di sotto di 40 dollari al barile rispetto al prezzo di più di 50 dollari solo due mesi fa.
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